Riforma delle pensioni

Prosegue il dibattito intorno alla riforma delle pensioni, che si concretizzerà nella legge di Stabilità 2016.
L’obiettivo del Governo è di intervenire sulla flessibilità dell’età pensionabile con strumenti ancora in fase di definizione.
Duplice è l’ambito di intervento: si intende, infatti, agire sulla previdenza obbligatoria con misure ad impatto zero e sulla previdenza complementare con strumenti a supporto per colmare gli impatti negativi sulla pensione della flessibilità in uscita.
In tal senso, si intenderebbe supportare l’APE, il prestito previdenziale, con la RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata.

Sempre come soluzioni di “flessibilità”, altra misura al momento non particolarmente accreditata, è l’anticipo del pensionamento fino a quattro anni rispetto ai requisiti attualmente previsti per la pensione di vecchiaia, con una penalizzazione in misura ipotizzata in una “forchetta” tra 2 e il 4 per cento per ogni anno di anticipo, fino ad un massimo dell’8 per cento.
Tema evergreen è poi l’eventuale proroga dell’opzione donna, con l’estensione anche agli uomini, e la pensione calcolata interamente con il metodo contributivo.
Vi è ancora l’ipotesi di un restyling del riscatto della laurea con la facoltà di scelta non solo del numero degli anni da recuperare, ma anche della somma da versare.